IGUV

PRELIEVI FINMA: UNA RICHIESTA DI CHIAREZZA

IGUV rileva ancora una volta che la trasparenza e la tracciabilità delle tasse di vigilanza riscosse dall'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) continuano a essere una preoccupazione fondamentale per i nostri membri e per il settore finanziario nel suo complesso. Gli ultimi sviluppi e gli sforzi di FINControl Suisse SA nell'affrontare la tassa di vigilanza 2023 fanno luce su questo tema.

La FINControl Suisse SA, in qualità di organismo di vigilanza esemplare, merita un riconoscimento per la sua iniziativa e il suo tentativo di rendere più trasparente il calcolo del contributo di vigilanza. Nonostante le sfide poste dall'importo incomprensibile del contributo e dalla mancanza di trasparenza da parte della FINMA, la FINControl ha agito nell'interesse dei propri membri. La decisione di non intraprendere un'azione legale è stata ben ponderata, basata su un'analisi equilibrata dei rischi e sulla consapevolezza che i costi sarebbero stati sproporzionatamente elevati rispetto ai potenziali benefici.

Tuttavia, questa situazione mette in luce un problema sistemico: la dipendenza delle organizzazioni di vigilanza dalla FINMA e il conseguente obbligo di trasmettere ai propri membri una fattura in parte poco chiara. Le reazioni della nostra comunità sono chiare: numerosi gestori patrimoniali sono arrabbiati per la passività delle loro organizzazioni di vigilanza e per la mancanza di supporto in questa materia. L'atteggiamento critico nei confronti dell'importo e della mancanza di trasparenza del prelievo della FINMA è ampiamente diversificato e va dall'incomprensione all'aperto rifiuto.

IGUV ha anche condotto una campagna per una maggiore trasparenza, ma con un successo modesto. Le nostre richieste alla FINMA sono rimaste senza risposta, il che solleva la questione di come un'autorità che svolge un ruolo così centrale nel sistema finanziario possa agire in modo così poco trasparente. Questa pratica è in netto contrasto con le aspettative riposte nelle istituzioni su cui vigila.

Non è solo l'importo del prelievo a sollevare dubbi, ma anche la modalità di riscossione, che prescinde dalle dimensioni o dal fatturato degli istituti. Ciò indica una mancanza di differenziazione e una soluzione unica che non tiene conto della diversità e delle esigenze specifiche degli istituti finanziari. IGUV chiede pertanto al Consiglio federale di rivedere la metodologia di riscossione.

Infine, è necessario esaminare l'efficienza e i metodi di lavoro della FINMA stessa. Gli attuali processi e la mancanza di comunicazione rappresentano un problema significativo non solo per i gestori patrimoniali, ma anche per le organizzazioni di vigilanza e le associazioni di settore. È tempo che la FINMA riveda criticamente il suo ruolo e i suoi metodi per garantire che risponda alle esigenze del mercato e ai requisiti di una moderna autorità di vigilanza. IGUV rimane impegnato a trovare una soluzione in dialogo con tutte le parti interessate che dia priorità a trasparenza, equità ed efficienza.

Non esitate a contattarci in qualsiasi momento se avete domande o desiderate discuterne ulteriormente.


Per una visione dettagliata degli sforzi e della comunicazione ufficiale di FINControl Suisse SA in merito al contributo di vigilanza FINMA 2023, scaricare la lettera qui.

1 pensiero su "Le dichiarazioni della FINMA: un appello alla chiarezza".

  1. Ciao Roger
    Grazie per il tuo impegno in questo campo. Poiché la Finma non vuole affrontare la questione e Fincontrol ha rinunciato a causa dei costi, si pone la questione se/come procedere in questo caso. Le altre AO, soprattutto la nostra, non faranno nulla che possa mettere a rischio il loro stipendio fisso. Hanno creato un sistema che permette loro di approfittarsi di noi legalmente. L'unica cosa che vedo è lamentarmi con l'OSFIN della mia insoddisfazione e della loro passività.
    Dal punto di vista politico, si dovrebbe arrivare a coloro che possono modificare le leggi.
    LG Rolf

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